un paese da settanta anni attento ad evitare ragioni di guerra, a non creare tensioni e a smorzare quelle create da altri, all’improvviso si svegli con un “nemico”, con la necessità di difendere i propri confini e valori?
Com’è possibile che
i media sempre attenti a cercare posizioni diverse per creare polemiche e aumentare l’audience i media oggi abbiano raggiunto una granitica omogeneità sul tema armamenti intervento militare?
Com’è possibile che
improvvisamente le parole del Presidente degli Stati Uniti, divengano parole della Nato, parole dell’Europa, parole dell’Italia, parole dei partiti e dei media senza articolarsi, approfondirsi, differenziarsi?
Com’è possibile che
i movimenti e le associazioni non riescano a coordinare un’azione critica e di opposizione raccogliendo e supportando le milioni di persone che guardano attonite quanto sta avvenendo?