Un tema prioritario
pace.
La pace è condizione primaria del benessere. La “non pace” cambia i comportamenti e a motiva semplificazioni, sopraffazioni, razzie di risorse prima impensabili, pone in secondo piano ambiente e società, crea una condizione impraticabile per il pensiero e totalmente inibente di ogni forma di autoderminazione.
La rapidità con cui un mondo pacifico diviene belligerante di come le persone inaspettatamente sostengono o subiscono logiche aberranti ci palesa come la pace sia un tema prioritario.
progettare con le comunità.
Gli individui e le comunità troppo spesso subiscono gli effetti negativi di decisioni prese in altri consessi e non determinano le condizioni per il proprio benessere.
Progettare e sperimentare “dal basso” modelli insediativi e sociali a minore impatto, attiva le comunità nel perseguire un equo soddisfacimento delle necessità e dei desideri individuali e collettivi, le riporta all’interno dei processi decisionali, fornisce strumentazioni perché ciascuno possa progettare il proprio futuro senza ledere gli altri e senza danneggiare l’ambiente.
pROGETTARE IL FUTURO
L’architettura contemporanea affronta solo parzialmente i problemi dell’abitare. Frequentemente concentrata su forma, tecnologie ed efficienza ignora il ruolo sociale che essa dovrebbe svolgere e non ricerca e propone modalità insediative e costruttive che riducano l’inquinamento e gli sprechi, favoriscano l’attivazione degli abitanti, rispondano ad esigenze e desideri, migliorino la qualità dell’abitare.
Ma vi sono progettisti che praticano un’altra architettura e questa va conosciuta e sostenuta.
cLIMA E INSEDIAMENTI - ABITARE ECOLOGICO
In contesti marginali, dai borghi agli edifici urbani inutilizzati, lontani dagli interessi speculativi, si possano praticare modelli abitativi e produttivi autonomi caratterizzati da un minor peso ambientale e da una maggiore attenzione alla qualità della vita.
Le attività sviluppate in questi anni nei relitti di una struttura insediativa dismessa hanno dimostrato come possono nascere nuove comunità con ritmi e comportamenti diversi da quelli urbani, economicamente e culturalmente più autonome, capaci di costituirsi a modelli di aggregazione.
sTRATEGIE DI VITA NEI PICCOLI INSEDIAMENTI
A livello internazionale i mutamenti climatici non sono una priorità; le soluzioni ipotizzate sono dei palliativi tendenti a mantenere l’attuale struttura produttiva e generare nuovi mercati. Piuttosto che sui mutamenti sarebbe opportuno operare sui “mutatori”, i soggetti e le attività che li generano, e rimuoverli.
Ridurre e riusare, eliminare le attività e i comportamenti che modificano il clima, gli sprechi, l’iperproduzione, le macrodimensioni, le obsolescenze, rafforzare le comunità in modo che possano affrontare il variare delle condizioni esterne (ambientali, sociali, economiche) appaiono i caratteri indispensabile per qualsiasi possibile soluzione.